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PALAZZO DELLA CULTURA
 Nato come Caserma della Gioventù Italiana del Littorio l'edificio fu realizzato nel 1942 su progetto dell'arch. O. Frezzotti. Era localizzato al di là di un'ampia piazza a portici, antistante la Casa del Fascio (il Palazzo "M"), che fu successivamente (1958) saturata da un edificio a portici lungo il Corso della Repubblica. La Caserma faceva parte di un ampio progetto che prevedeva una zona di impianti sportivi, che si saldava sul retro al Parco Urbano intitolato ad Arnaldo Mussolini e si completava, su viale XXI Aprile, con il Collegio Aeronautico della G.I.L., mai realizzato. Il fronte della Caserma su via Umberto I e parte delle ali vennero realizzati nel 1942; nel cortile interno venne parzialmente realizzato un teatro. Agli inizi degli anni '80 fu compiuto un restauro conservativo, realizzando la parte incompiuta e salvando il corpo di facciata originale con la sua loggia al primo piano. Nel Palazzo della Cultura trovano ora sede il teatro comunale, una sala conferenze e alcune sezioni dei musei cittadini (la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea e il Museo "A.Valeriani" della Medaglia, della Numismatica, della Grafica incisa e della Fotografia). Il Foyer del Teatro è arricchito da opere d'arte di C. Cagli, di D. Cambellotti, di E. Greco e di I. Vivaldi. Il Teatro Comunale ha una capienza di n. posti in platea e di n. posti in galleria. Il Ridotto può accogliere n. spettatori. Gli ampi ed eleganti foyer di entrambe le strutture si prestano anche come sale espositive.
 Il Teatro ospita ogni anno la Stagione di Prosa, la stagione concertistica del Campus Internazionale di Musica, la rassegna teatrale Sentieri d'Ascolto, la rassegna di spettacoli per bambini del Teatro Verde, la stagione teatrale della F.I.T.A., il festival musicale LatinaMusicaOggi, la Rassegna Nazionale dei Cori della Montagna. A questi appuntamenti istituzionali si affiancano numerose iniziative pubbliche e private, che assicurano un'offerta completa e assai varia, spaziando dal teatro classico a quello lirico, agli spettacoli comici e di cabaret, ai concerti di musica classica e leggera.
La Sala delle Conferenze, una raffinata sala con ingresso indipendente su via Carlo Alberto e con n. posti a sedere, viene utilizzata per la realizzazione di convegni e conferenze di rilievo nazionale.
Museo diffuso:
-Antiquarium comunale
-Area archeologica di Satricum
-Antica Ferriera
-Scuola "G.Cena" di Casal delle Palme
La Galleria Civica d'arte moderna e contemporanea
 Fondata nel 1937 come Pinacoteca di Littoria con le opere donate a istituzioni e dagli artisti invitati alla XX Biennale veneziana e alla II Quadriennale romana, la collezione venne in gran parte dispersa a seguito degli eventi bellici a partire dall'8 settembre 1943. In occasione del 62° Natale della città di Latina, il 18 dicembre 1994, le opere residue e quelle recuperate dall'Arma dei Carabinieri vennero esposte in modo permanente, in un contesto provvisorio ma utile ad una rifondata godibilità.
 Dal 1996 è partito un progetto di acquisizioni attraverso ulteriori donazioni, per tentare una ricomposizione, colmando i grandi vuoti che quella dispersione aveva provocato e dilatando il confine cronologico del nucleo originario, per stabilire una continuità nel necessario collegamento con la realtà artistica contemporanea. Non si è trattato di un progetto facile, né ovviamente definitivo e unidirezionale; tuttavia la risposta degli artisti, dei loro eredi e dei cittadini è stata pronta ed ha consentito di arricchire la Galleria di oltre 400 opere, che testimoniano le principali correnti del I e II dopoguerra (Acerbo, Cammarano, Capatti, Cisterna, Checchi, Colonna, Caruso, D'Angelo, Drei, Fettucciari, Forlani, Gallucci, Gamero, Gelli, Giuliani, Guberti, Marcucci, Marandolani, Martinuzzi, Martinez, Mazzei, Micheledixit, Mei, Mirabella, Nenci, Pellitteri, Pieraccini, Pincherle, Pinto, Prencipe, Rivaroli, Torresini, Karuz, Ziliotto). La Galleria è ospitata in sette sale del Palazzo della Cultura e raccoglie opere d'arte che permettono un percorso dell'arte italiana tra le due guerre, privilegiando gli anni Trenta.
 La galleria civica d'arte moderna ospita anche il FONDO FREZZOTTI, un cospicuo numero di disegni pervenuti per donazione dall'archivio dell'arch. Oriolo Frezzotti, progettista del Piano Regolatore della città nel 1932 e di molti edifici pubblici. Il fondo, ricco di più di 800 fogli, rappresentando la più ricca documentazione delle varie fasi di costruzione della città e della maturazione stessa dell'architetto, costituisce la base per una sezione del Museo della città, legata alla architettura e all'urbanistica degli anni fra le due guerre. Il fondo è consultabile a richiesta. La donazione del ricco fondo ha permesso di attribuire all'arch. Oriolo Frezzotti la paternità di molti mobili dell'arredo originario residuo di vari ambienti del Palazzo Comunale che opportunamente restaurati sono esposti unitamente alle tavole di progetto negli spazi museali civici.
 Nel 1999 è stata istituita una sezione di arte contemporanea, connotata da arti figurative, arti applicate, fotografia e installazioni con opere dal 1955 ad oggi, rappresentativa delle correnti artistiche più aggiornate (da segnalare opere di Attardi, Benetton, Biancini, Calabria, Cantatore, Cappellini, Cesetti; Dova, Fiume, Fontanella, Monachesi, Montanarini, Purificato, Quaglia, Sassu, Sciltian, Treccani); un nucleo rappresentativo della creatività degli artisti pontini contemporanei si sta formando intorno alle opere di Bertoncin e Saltarin. Da segnalare: le Annunciazioni di P.Rizzo e di D.Stultus, le famiglie di B.Saetti e di P.Conti, le opere divisioniste di P.Nomellini ed E.Ferrari, quelle chiariste di F.De Rocchi e C.Cagli, dei metafisici A.Modotto, A.Nathan, G.Peri, dei paesaggisti A.Vertunni e A.Tosi e il nucleo delle sculture novecentiste di L.Gelli, F.Wildt, M.Fioroni, R.Castagnino, G.Galletti, M.Marini.
Museo della numismatica, medaglistica, grafica incisa e fotografia
 Istituito nel 1999 il Museo raccoglie in un'unica sala materiali di varie epoche (per la numismatica vi è stata trasferita la raccolta dell'Antiquarium) realizzati nei secc.XVIII-XIX. Si incentra sul '900, grazie alle cospiscue donazioni delle Famiglie di G.Romagnoli e Mario Valeriani, ma contiene anche opere di Cambellotti, Canaletti, Chigi della Rovere, Colombarini, De Marchis, D'Antino, Di Bello, Cazzaniga, Giandomenico, Giannone, Mercante, Mistruzzi, Morbiducci, Manescalchi, Olivella, Orlandini, Papi, Piccoli, Pirrone, Veroi. La donazione Cambellotti (copie di medaglie storiche a partire da Pisanello) offre un panorama esauriente dell'eredità del passato e della rinascita della medaglia. Sono esposte altresì opere di arte grafica di artisti del '900 come Cagli, Gagliardo, Carrà, Giorgi, Costantini, Haas, Triverio, Marussig, Mezzanotte, Petrucci, Prencipe, Sartorio, Servolini, Viani e Zetti.
 Da segnalare: il percorso della medaglia del XX sec. con più di 300 pezzi (G.Romagnoli per la prima metà del secolo e Mario Valeriani per la seconda metà). Di Valeriani è esposta anche una selezione di sculture che integrano il percorso medaglistico. E' particolarmente messo in evidenza l'aspetto tecnico e progettuale (dal bozzetto in gesso, plexigas, bronzo agli strumenti di lavoro). Si segnala, infine, la ricca collezione di ex libris del '900. Negli espositori centrali verranno esposte a rotazione le fotografie dell'archivio storico.
l Palazzo del Governo
 II " Palazzo del Governo", sede della Provincia e della Prefettura, è stato progettato e realizzato dall'architetto Oriolo Frezzotti la cui attività professionale è profondamente legata alla fondazione di tre "città nuove" dell'Agro: Littoria, Pontinia e Sabaudia. Nel 1932 ricevette l'incarico di redigere il piano regolatore della città nascente e progettò i principali e più rappresentativi edifici pubblici. Nel 1933 curò il piano di ampliamento di Littoria, la progettazione della fontana monumentale della Piazza XXIII Marzo e degli edifici amministrativi necessari alla istituzione della Provincia. II "Palazzo del Governo" è tra i più significativi edifici della fondazione e quello che sopra ogni altro testimonia il senso e la funzione del "potere amministrativo"e di governo, in un territorio, ancora profondamente disgregato al suo interno, che vive profondi processi di trasformazione e che si avvia a costruire una propria storia ed a definire una propria identità.
 Attorno a Piazza della Libertà (già XXIII Marzo), centrata su un'allegorica fontana ornata da grandi spighe di travertino, dono della città di Asti - anch'essa disegnata da Frezzotti -sorgono il "palazzo del Governo" (1934) sede della Prefettura e della Provincia, ornato da un parato di mattoncini decorati da grandi lesene di travertino e centrato sul balcone o arengo decorato da un fregio di Francesco Barbieri raffigurante Cerere, Igea, Minerva e da una composizione allegorica della bonifica. Sulla facciata due scritte: "Siccentur pomptinae paludes tantumque agri suburbani reddantur ltaliae" e "Duello fu che invano tentato per 20 secoli stiamo traducendo in realtà vivente. Abbiamo conquistato una nuova provincia." Nella sala delle adunanze, su tre delle pareti corre una grande tempera, opera di Duilio Cambellotti, che rievoca La conquista della terra o La redenzione dell'Agro. Tutto il Palazzo è circondato da un muro in mattoncini uguali a quelli del parato: nella loro parte più larga furono impressi il monogramma di Mussolini e l'anno. II muro è stato restaurato nel 1994-95.